Volevo fotografare l’ultimo tramonto di un mese che è corso via come il vento.
Semaforo rosso per chi svolta a destra, verde per chi prosegue verso Torpignattara. Abbasso il finestrino, applicazione fotocamera, scatto; scatta anche il verde per noi che entriamo a Centocelle; non c’è tempo per farne un’altra o per vedere com’è venuta l’unica. Arrivo sotto casa: giro, rigiro, “mi fanno i fari” – gli impazienti – freccia a destra – così sfilano – «qui no, qui è lontano», mi rassegno a un parcheggio al millimetro. Spengo il motore, esco dall’auto come fossi in un autobus a Monti Tiburtini – pieno e rassegnato nel traffico – respiro aria, anzi è arietta, quella della sera. Mi ricordo della foto: è proprio giugno.